symposium on love by guggenheim public

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Durante gli ultimi ventidue anni ho avuto la fortuna di poter focalizzare la maggior parte dei miei studi e intenti di trasformazione sulla saggezza sciamanica condivisa con me dalle mie guide, che appartengono alle culture Yuma, Maya e Nahua del Messico.
Il messaggio d'amore comunicatomi da queste individualità e culture è di sicuro tra i più intensi che io abbia mai sperimentato. Venendomi richiesto di "contribuire" a Guggenheim public, spero di contribuire ad aumentare una globale consapevolezza dell'amore, in onore di queste individualità e del dono da loro offerto.

L'attuale visione sciamanica espressa da tutte le culture con le quali ho avuto la fortuna di convivere consiste nel fatto che noi, da esseri coscienti in cammino verso una continua evoluzione, dobbiamo spostare il centro dell'energia corporeo della volontà, del controllo e della manipolazione, che risiede nel mezzo dell'addome in una zona che gli specialisti di yoga denominano il plesso solare, verso il centro corporeo del cuore, dove riemergono amore, compassione, empatia e una guarigione alchimistica.
Il punto di maggior importanza è che l'energia delle nostre vite e la forza della vita devono raggiungere il cuore, il quale deve poi essere aperto per permettere all'amore di fluire.

L'energia delle nostre vite è percepita come simile a un serpente cosmico o celestiale, il quale, come la doppia elica variopinta del DNA che forma la vera matrice della vita, si avvolge a spirale e ascende un corpo, l'albero della vita, per poi fiorire e portare dinanzi a tutti i suoi buoni frutti. Risalendo l'albero della vita, che può essere percepito nel corpo umano, l'energia del serpente, una volta raggiunto il cuore ha l'opportunità di ramificarsi. L'energia può quindi aprirsi e continuare a salire, acquistando le ali e diventando aquila mentre continua a crescere, o le sue "ali" possono diventare mani desiderose e avide che lottano per afferrare. Queste mani possenti possono tentare di controllare e dominare l'energia, sopprimerla e incatenarla, giù, nel centro della volontà e dell'acquisizione, invece di liberarla nello squisito volo che é l'ultima espressione d'amore.

Qui è dove noi umani troviamo noi stessi. Dovremmo dimenticare paure, bisogni e la brama di possedere, per poi volare ed evolverci, o abbiamo forse raggiunto un ristagno globale, una spirale che va verso il basso, un grande equalizzatore che ci porta al nostro più basso comun denominatore? La cura è in ogni caso la stessa. Dobbiamo indirizzare l'energia della nostra propria evoluzione e progresso verso l'amore, o il serpente, venendo represso, sarà di pessimo umore e per il nostro bene ci colpirà.

Nel sacro ventre dell'albero della vita, un luogo dove il mondo celeste discendente incontra l'ascendente terrestre, i sacerdoti Toltec Maya lasciarono in offerta una pietra a forma di cuore alla base dell'albero il quale è formato da stalattiti e stalagmiti che si uniscono in un tronco o in un corpo.
Il cuore lì posto é fatto di pura pietra bianca ed ha un buco nel mezzo, che è il posto dove lo spirito, l'aquila del fuoco della creazione, testò la qualità dell'amore offerto. Mantenendo questa visione sciamanica, uno degli elementi chiave nel raggiungimento dell'amore é l'intenso atto di offerta interiore e di purificazione così da trasformare completamente le emozioni. La paura deve essere affrontata e combattuta fino a essere trasformata in coraggio e dolcezza. L'odio deve identificarsi e confessarsi così da divenire compassione e gentilezza. La tristezza deve esprimersi e venire vissuta come dolore totale per poi raggiungere la passione e la gioia.
Meschinità ed egoismo hanno bisogno di essere umiliati cosi che la vera generosità e l'amore abbiano la possibilità di affiorare nel fiorire della speranza.

Questi sono i percorsi di trasformazione intrapresi dal guerriero spirituale, lo sciamano neofita, che lotta contro il ristagno del nostro processo evolutivo nello sforzo di allinearsi col più sublime intento espresso nel mistero ultimo della creazione. Ciascuna delle forze che si trovano in noi e intorno a noi deve essere onorata per essere capita perfettamente e dissuasa dalla distruzione che si manifesta quando queste forze non sono in equilibrio con le loro virtù. In questo cammino che onora, depura ed equilibria , si comincia ad avvicinarsi all'amore attraverso una cerimonia sacra.

Questo cammino porta alla scoperta della persona amata in tutta la creazione. Lo sciamano o sciamanka si unisce ora in un sacro matrimonio/legame con la persona amata in ogni elemento, vedendo l'unione dappertutto e in ogni cosa. Quest'unione mistica o matrimonio sacro é caratterizzata da reverenza ultima e rispetto che incrementano l'equilibrio. L'amato ferito si reca dallo sciamanka per essere curato e calmato, l'amato oltraggiato vi si reca per riavere integro il sacro onore. L'incompreso vi si reca per comprensione e perdono. Colui che non é amato vi si reca per ricevere la passione e l'amore di un'anima gemella. In questo modo, lo sciamano diventa un'intermediario, servendo con capacità sacerdotale nella creazione, per pacificare, per ripristinare le condizioni originarie, e riallineare con l'intento che si evolve verso l'alto, che sempre si trasforma, l'intento astratto espresso nella scintilla creativa.

L'equilibrio della forze maschili e quelle femminili dentro di noi e nel creato terreno ed universale, non richiede soltantoil rapporto attivo con la madre, il padre, il figlio o le persone, e il fratello o la sorella, ma anche quello mistico di marito e moglie, di colui che ama e colui che viene amato.Per lo sciamano, ci vuole coraggio, passione e reverenza sacra per amare in questa maniera totale e più matura. Questa é la sacra unione degli eguali, che accoppia la creatività purificata dalla più potente e sublimata sessualità con lo spirito e la mente più illuminati. E' questa unione che forma la totalità dell'albero evoluzionario della vita, e conduce allo sviluppo del corpo di pura energia, spirito e forza vitale che lo sciamano riconosce come il doppio, il quale é il nostro potenziale tramite dopo la morte.

Nella società, procediamo in una scuola di relazioni umane e rapporto con la natura. Abbandoniamo l'infanzia per diventare fratello o sorella, per poi diventare amico e forse ci spingiamo oltre diventando un padre o una madre autoritaria, e poi torniamo ad essere bambini ancora una volta. Spesso trasformiamo ogni cosa della creazione in una di queste categorie (questi stadi). Nel nostro "arresto di sviluppo" le nostre spose diventano i nostri genitori o i nostri figli. Cerchiamo spesso di competere con i nostri figli o usarli per completare noi stessi, o per possederli per sempre e trattiamo il nostro pianeta come un orfano sfruttato, come una madre disprezzata, o addirittura una prostituta.

Nella nostra confusione, in nessuna delle nostre relazioni vediamo/riconosciamo l'invito più evoluto, che é quello unirsi in un sacro matrimonio con la creazione. Ci comportiamo , invece, verso il nostro simile, verso il nostro pianeta e verso i diversi aspetti della nostra stessa natura, come adolescenti arrabbiati e bisognosi. Piuttosto che prepararci ad amare appassionatamente la creazione, non ci aggrappiamo forse come amanti alla nostra immaturità percettibile, alla nostra inefficacia e indegnità? Chiediamo sempre a Dio, nostro "padre" di non sgridarci e punirci ma di perdonarci. Chiediamo alla madreTerra di non arrabbiarsi e di curare le nostre ferite. Chiediamo ai nostri fratelli e sorelle del pianeta di tollerare, accettare e fare pace con noi. Dov'é l'amato al quale chiediamo di sposarci? E se questo matrimonio, si può trovare solo con un essere umano, dovremmo essere così fortunati da trovarne uno? Possiamo forse ascendere ad un amore più universale, potente, spirituale focalizzando soltanto il temporale e ciò che é di immediato accesso? Non può forse l'amato mostrare svariati volti dietro ai quali si nasconde il vero e unico volto? Può forse l'amato possedere molti nomi dietro ai quali vi é il nome dei nomi o il suono del silenzio? Possiamo evolvere a questo livello di maturità ed esprimerlo, così da amare tutti come un aspetto dell'amato?Se possiamo allora dobbiamo trattare i nostri simili, i quali secondo lo sciamiano comprendono ogni aspetto dell'universo, come sacri. Questo fa abbastanza la differenza per molti di noi (é un punto di partenza? allontanamento?) Ci viene insegnato di trattare gli altri come noi vorremmo essere trattati, quando segretamente diamo spazio al disprezzo di noi stessi. E' per questo motivo che la medicina che creiamo con tutti i nostri travagli globali é ancora parziale, al peggio una dissezione forzata, subumana piuttosto che santa, e al suo meglio, un buon tentativo. Per lo sciamano dunque, al fine dell'amore puro, dobbiamo prima provare o riprovare il genuino amore, che significa riallinearci con la nostra condizione originaria come meraviglie appena create quali siamo destinati ad essere. Questo viaggio ci porta verso la nostra vera natura come esseri energetici. E' un viaggio intrapreso verso l'infinito, il cui scopo é scoprire o riscoprire in noi potenziali sconosciuti.

Lo sciamano fa questo viaggio in uno stato di trance detto Sogno, che consiste, a grandi linee, nell'abilità di essere completamente conscio e lucido nei nostri sogni. Essendo completamente consci in questo stato, possiamo portare forza nella nostra vita, sperimentare la nostra piena ed energetica capacità di volare, di dissolversi nella volontà, di morire e rinascere, di amare appassionatamente senza calcoli e di trasformarsi e fondersi in unione. Ogni cosa nel Sogno, proprio come una società utopica, é gratuita. Pace e conforto possono abbondare quando coltivate e le nostre azioni e consapevolezza sono legate soltanto dai limiti posti dalle nostre potenzialità nascoste. E' attraverso questo riallinearsi e sperimentare questo potenziale perduto che arriviamo a capire e provare l'amore, la gioia, l'entusiasmo e la speranza riguardo alla nostra vera natura. Qui capiamo cosa manca in questo mondo straziato e impariamo a dargli un nome e rimediare alla nostra condizione. Qui impariamo a provare compassione per coloro che non hanno ancora capito chi siamo veramente, chi possiamo diventare e come possiamo comportarci l'uno con l'altro.
Lo sciamano o sciamanka avendo ora sperimentato questa consapevolezza, il potere della vera natura, e avendo riscoperto e coltivato l'amore, deve allora (per forza?) vivere la sua propria saggezza e camminare lungo il percorso della visione del sacro amore, portando il suo esempio sulla Terra per trasmetterloa tutti. Come dice Alce nero, un grande guaritore della tribù Lakota,"non é sufficiente avere una visione. Bisogna portare quella visione sulla Terra per farla vedere a tutti. Solo allora una persona possiede il potere."

Così importante come la maniera in cui lo sciamano vive l'amore; e il modo in lei o lui muore con l'amore. Per lo sciamano é solo quando troviamo qualcosa per cui siamo pronti amorireche possiamo sperare di avere qualcosa per cui vivere. Il modo e il motivo per cui muoriamo, coinvolge tutto. E' uno dei nostri grandi momenti e trasforma un gesto ultimo in infinito. Nella nostra paura del potere della morte , abbiamo tentato di diminuire il suo impatto. Minimizziamo la consapevomezza di coloro che muoiono ad ogni momento, vergognandoci di ammettere che muoriamo. Abbiamo paura di pianificare e preparare il momento della morte; Evitiamo di pensare alla nostar morte e siamo avari e poveri di spiegazioni per la morte. Non cerchiamo la morte e non triviamizziamo e indeboliamo il morire.

Per lo sciamano la morte é l'ultimo momento di passione e potere sulla Terra nelle vesti dell'essere che lei o lui era. E' l'inizio di un viaggio definitivo verso ciò che stiamo diventando. E' la nostra ultima occasione di dare e lasciare il nostro strascico d'amore La morte é l'opportunità di dare totalmente se stessi e la propria energia. E' il momento in cui possiamo avere la libertà di morire completamente nella persona amata. La passione e l'estasi di questa sacra unione di offerta non può essere minimizzata. Avendo trovato la persona amata, lo sciamano entra in una vera energetica unione e matrimonio. Entrambi sperimentano la metamorfosiche deriva dal potere orgasmico che deriva dalla forza, profondità ed ampiezza dell'amore reciproco, e che é solo l'inizio.

In quanto società, spingere il concetto d'amore verso una definizionepiù alta , più orgasmica, avvolgente e in evoluzione é forse il primo passo per liberarci di quelle catene che ci legano, quelle catene che noi stessi abbiamo posto intorno all'amore nella nostra ignoranza e paura, e risalsciare la forza dell'amore stesso. L'amore rilasciato nei nostri stessi esseri , nelle nostre esitenze sulla Terra, e nelle forze di vita e morte, ha il potenziale e la squisita persuasività di rinvigorire e innalzare una creazione sofferentecon la speranza. Amore come forza nella creazione, evoluzione e risurrezione éun motivo per lottare, un terreno di inesplorata magia e il respiro dello stesso spirito.

Merilyn Tunneshende

     
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A Five Page Overview of Major Shamanic Elements

Over the past twenty-two years I have had the good fortune to focus the majority of my scholarly efforts and transformational intent upon the shamanic wisdom shared with me by my mentors, members of the Yuman speaking, Nahua and Mayan Native peoples of Mexico. The messages of love communicated to me through these individuals and cultures have been among the most powerful examples I have ever experienced. In being asked to present before Guggenheim public, it is my hope to contribute towards the elevation of a global consciousness of love, in honor of these individuals and the gifts they offered.

The current shamanic view expressed within all of the cultures I have had the good fortune to live within is that we must now, as sentient beings on the path towards continued evolution, move from the bodily energy center of will, control and manipulation, residing in the mid-abdomen in an area practitioners of yoga refer to as the solar plexus, to the bodily center of heart, where love, compassion, empathy and alchemical healing emerge. The first major point is that the energy of our lives and life force must be raised to the heart, which must then be opened in order for love to flow.

The energy of our lives is perceived to be akin to a cosmic or celestial serpent, which like the double rainbow DNA helix which forms our very life matrix, coils around and ascends a body, the tree of life, in order to blossom and bring forth all of its good fruits. In moving up the tree of life, which can be perceived within the human body, the serpent energy, upon reaching the heart, has the opportunity to branch out.
The energy can here open itself and continue to ascend, bearing wings and becoming eagle as it continues to rise, or its "wings" can become grasping, covetous arms which strive to hold. These forceful arms may try to control and dominate the energy, suppressing it and tethering it down in the center of will and acquisition, instead of releasing it into the exquisite flight which is the ultimate expression of love.

This is where we humans find ourselves. Should we let go of fear, need and the desire to own, in order to fly and evolve, or have we reached a global stagnation and downward spiral, a great equalizer leading us to our lowest common denominator? The medicine in either case is the same. We must release the energy of our own evolution and progress towards love, or the serpent, being suppressed, will become ill tempered and for our own good, strike us.

In the sacred womb cave of the tree of life, a place where the descending heavenly world meets the ascending earthly, Toltec Maya priests left the offering of a stone heart at the base of the tree which is formed by the joining of stalactites and stalagmites into one trunk or body. The heart placed there is of pure white stone and has a hole within it, which is the place where spirit, the flying eagle of the fire of creation, tasted the quality of the love offered. In keeping with this shamanic view, one of the key elements in reaching love is the intense act of inner offering and purification so as to completely transform the emotions. Fear must be faced and worked through to become courage and gentleness. Anger must recognize itself and confess so as to become compassion and kindness. Sadness must be expressed and grieving undergone in order to reach passion and joy.
Pettiness and selfishness need to be humbled so that true generosity and love have a chance to emerge in the flowering of hope.

These are the transformational paths undertaken by the spiritual warrior, the shaman neophyte, who does battle with the stagnation in our own evolutionary process in an effort to become aligned with the highest intent expressed in the ultimate mystery of creation.
Each of the forces within us and surrounding us must be honored in order to be truly understood and dissuaded from the destruction manifested when they are not balanced by their virtues. In this honoring, cleansing and balancing path, one begins to approach love through sacred ceremony.

This path leads to the discovery of the beloved in all creation. The shaman or shamanka now enters into a sacred marriage with the beloved in every element, seeing union with the beloved everywhere and in every thing.
This mystical union or sacred marriage is one of ultimate reverence and respect, which fosters balance. The wounded beloved comes to the shamanka for healing and soothing, the disrespected beloved comes to have sacred honor restored. The misunderstood comes for understanding and forgiveness.
The unloved comes to receive the passion and love of a soul mate. In this way, the shaman becomes an intermediary, serving in a priestly capacity within creation, in order to pacify, restore original condition, and realign with the upwardly evolving, ever transforming, abstract intent expressed within the creative spark.

Balancing of the masculine and feminine forces within us and in earthly and universal creation, requires not just the energetic relationship of mother, father, child or people, and brother or sister, but also of mystical husband and wife, of lover and of beloved. For the shaman, it takes courage, passion and sacred reverence to love in this final, more adult manner. This is the sacred relationship of equals, which couples all of the purified creativity of the most potent heightened sexuality with the most enlightened mind and spirit. It is this marriage that forms the totality of the evolutionary tree of life and leads to the development of the body of pure energy, spirit and life force that shaman know as the double, which is our potential vehicle after death.

In society, we proceed through a school house of human relationships and relationships with nature. We move from being a child, to being a brother or a sister, then to being a friend and perhaps onward towards being an authoritarian mother or father, and then we move to being a child once again. Often we convert everything in creation into one of these categories.
In our arrested development, our spouses become our parents or our children. We often seek to compete or to complete ourselves with our children, or to forever possess them, and we treat our planet like an exploited orphan, a despised mother, or even a whore. In our turmoil, no where in our relationships with all life do we see the most evolved invitation, which is to enter into sacred marriage with creation. We behave, instead, like angry, needy adolescents towards one another, towards our planet and towards the different aspects of our own nature.

Rather than preparing to make passionate love to creation, do we not cling to our own perceived immaturity, inefficacy and unworthiness as lovers?
We forever ask God the "father" not to scold or punish and to forgive us. We ask the Earth, our mother not to be angry and to heal us. We ask our brothers and sisters upon the planet to tolerate, accept or make peace with us. Where is the beloved we ask to marry us? Is this marriage to be found only in a human mate, should we be so lucky as to receive one? Can we ascend into a more universal, powerful, spiritual love only focusing upon the temporal and what is immediately accessible?

Can not the beloved show many faces within which is only one face?
Can the beloved have many names behind which is the name of names or the sound within the silence? Can we evolve into this level of maturity and express it, so as to love all as an aspect of the beloved? If we can, then we treat our fellow sentient beings, which for the shaman comprise every aspect of the universe, as sacred. This is quite a departure for many of us.
We are taught to treat others as we wish to be treated, when secretly we harbor self loathing. It is for this reason, that the medicine we make in all of our global travails is still partial, at worst a subhuman, forced dissection, rather than holistic, and at best, a good attempt.
For the shaman therefore, in order to fully love, we must first experience or re-experience genuine love, which means realigning with our original condition as the freshly created marvels we are intended to be.
This journey navigates towards our true nature as energetic beings.
It is a voyage that is undertaken into the infinite, the purpose being to discover or rediscover unrecognized potential within us. Shaman make this journey in a trance-like state called Dreaming, which is, loosely defined, the ability to be fully awakened and lucid within our dreams. Fully awakened within this state, we may bring in our life force and experience our full energetic capacity to fly, to dissolve at will, to die and resurrect, to love passionately without considering the cost, and to transform and merge in union.
Everything in Dreaming, much like in a utopian society, is free.
Peace and healing may abound when cultivated and our actions and awareness are bounded only by the limits of our own undiscovered potential.

It is through realigning with and experiencing this missing potential that we come to understand and feel love, joy, enthusiasm and hope about our true nature. Here we see what is missing in a stricken world and learn how to call it to come and aid our condition. Here we learn to feel compassion for those who do not yet see what we truly are, what we can become and how we could behave towards one another. The shaman or shamanka now having experienced this awareness, the power of our true nature, and having rediscovered and cultivated love, must then per force live exemplifying his or her own wisdom and walk in the path of the sacred love vision, bringing its example to Earth for all to feel. As Black Elk, a great healer of the Lakota people said, "It is not enough to have a vision. One must bring that vision to Earth for all to see. Only then does one have the power."

As important as the way a shaman lives love, is the way he or she dies with love. For the shaman, it is only when we find something that we are willing to die for that we might hope that we have something to live for.
The way we die and for what, effects everything. It is one of our big moments and it makes an ultimate gesture to the infinite. In our fear of the power of death, we have tried to belittle its impact. We minimize our awareness of those dying at each moment, becoming ashamed of admitting that we die. We are afraid to plan and prepare for the moment of death. We avoid thinking about our own death and are stingy and miserly with explanations of death. We do not search death and trivialize and disempower the dying.

For the shaman, death is the last act of passion and power upon.
Earth as the being he or she once was. It is the beginning of the definitive journey into what we are becoming. It is our last chance to give and to leave our legacy of love. Death is the opportunity to give totally of oneself and of one's energy. It is the moment when we may have the freedom to die completely into the beloved. The passion and the ecstasy of this sacred union of offering can not be minimized. Having found the beloved, the shaman enters into true energetic communion and marriage. Both experience the metamorphosis resultant in the orgasmic power generated by the force, depth and breadth of the mutual love, and that is only the beginning.

As a society, releasing the concept of love towards a higher, more orgasmic, encompassing and evolving definition is perhaps the first step to unlocking the chains that bind, the chains that we ourselves have placed upon love in our own ignorance and fear, and to releasing the force of love itself. Love released within our own beings, within our existence upon Earth, and within the very forces of life and death, has the potential and the exquisite pervasiveness to reinvigorate and uplift an ailing creation with hope. Love as a force in creation, evolution and resurrection is a reason for struggling, a terrain of undiscovered magic and the breath of spirit itself.

Merilyn Tunneshende