public access | showcase | campo | production
art | love | nature
abstracts
Hardin Tibbs
Elisabet Sathouris
Mark Pesce
Jennifer Cobb
Liberamente tratto da un articolo di Elisabet Sathouris

I filosofi della scienza hanno spiegato, decenni or sono, che non era compito della scienza di provare delle verità. Ho pensato che questo fosse il più profondo mutamento nella cultura occidentale di questo secolo. Più grande della bomba atomica, più grande di Internet. Che sapessimo che nessuna persona e nessuna cultura fosse in possesso della verità.
Noi stiamo ancora congetturando su cosa é giusto e cosa è sbagliato, non é vero? Ma ora noi comprendiamo anche che questo é un universo creativo, vivente. Non un universo accidentale. Non un universo meccanico.
Ma se noi riconosciamo che l'universo è cosciente, intelligente, vivo e tutti noi co-creatori, qual è il nostro ruolo?
Siamo delle punte creative di Dio? Noi siamo l'universo che inventa se stesso. E che il Cosmo intelligente, o Dio - comunque lo chiamiate; non importa che termine si usa fin tanto che sia assodata la convinzione che sia vivo, intelligente, cosciente, creativo- che sta guardando attraverso i tuoi occhi, lavorando attraverso le tue mani, camminando coi tuoi piedi.
Come l'universo conosce se stesso? Attraverso di noi e quello che stiamo facendo.
Qualcuno muta sempre le regole del gioco. Noi viviamo in un universo dinamico, non in uno statico. La vita non è statica, è dinamica. E questa è la prima volta nella storia che qualcuno può partecipare al grande gioco del mondo. In positivo o in negativo, Internet si auto organizza come un sistema vivente. Può non piacervi ciò che vi avviene che però emerge da una situazione libera, caotica che opera secondo i principi di un sistema vivente.
Come biologa dell'evoluzione ho impiegato molti anni ad ampliare la mia lista di principi basilari dei sistemi viventi, deducendoli dalla natura. Da quali principi si forma una cellula auto organizzata e autosufficiente? Questi principi possono essere i medesimi per un corpo,
per un ecosistema, per una famiglia, per una società, per l’economia mondiale: un insieme di principi coerenti per tutto. Le cose si muovono sempre dalla unità alla diversità, suscitando conflitti, che richiedono di necessità mediazioni tendenti ad una cooperazione che
riporta l'unità a un nuovo più alto livello. L’ho definito Biologia Frattale. Gli antichi batteri, come vi ho detto negli anni passati, hanno organizzato in società le prime cellule pluri-creaturali.
Sono le cellule di cui siamo fatti. Queste cellule arrivano a creare forme multi cellulari come noi. Ed ora noi stiamo formando una nuova cellula multi-creaturale i cui confini corrispondono al pianeta che man mano globalizziamo. Biologia Frattale al lavoro! Potrebbe anche non piacerci il modo in cui sta avvenendo il processo di globalizzazione, ma, tuttavia, credo sia inevitabile. Noi possiamo cooperare globalmente, come abbiamo mostrato con il nostro sistema postale, con il nostro controllo del traffico aereo, con le comunicazioni incluso il nostro Internet - noi siamo capaci di cooperare globalmente. Consideriamo ora che tutte le entità viventi fanno parte di altri sistemi viventi. Ecco perché ho ricercato i medesimi principi nelle cellule, corpi, ecosistemi, compagnie, corpi societari, mondi. L'inclusività comporta che ogni livello di un sistema incluso deve essere sano per garantire la sopravvivenza dell'intero sistema. Io propendo totalmente per la localizzazione di cui stanno parlando gli oppositori della globalizzazione. Ma io non condivido i loro "questo o quello", perché so che le mie cellule devono cercare il loro interesse come i miei organi e il mio intero corpo. Quando la ricerca del proprio interesse viene espresso ad ogni livello dei sistemi inclusi, allora devono intervenire mediazioni. Ecco come inizia ad esprimersi la cooperazione in un sistema sano. In tutti i sistemi viventi e quindi anche in Internet.