symposium
on Love in Venice
public - progetto che nella consuetudine del dialogo tra persone provenienti
da ambiti culturali diversi, contribuisce alla creazione della cultura del
contemporaneo - inaugura il nuovo anno di incontri alla Peggy Guggenheim
Collection di Venezia producendo il Simposio sull'Amore. Amore inteso come
principio di integrazione.
L'adesione all'iniziativa della Fondazione Querini Stampalia, Accademia di
Belle Arti di Venezia e Teatro Fondamente Nuove esprime una nuova coscienza
della dimensione pubblica come spazio della condivisione per attivare un'etica
dell'evento come atto di creazione. Uno spazio dove l'arte si espliciti per
la sua natura di comunicazione e dove il tema dell'Amore permetta di uscire
dall'autoreferenzialità dei linguaggi.
Pubblico diventa sinonimo di fiducia reciproca, per comune sensibilità condivisa,
consentendo la cooperazione nella produzione di sistemi di valori complessi.
Un luogo non solo dove riconoscersi nella storia, ma dove rendere possibile
l' emergere delle diversità per organica comprensione e necessità di
espressione.
E' Amore la motivazione del genere umano ad espandere la propria coscienza
e ad agire?
Simposio sull'amore é un' espirazione ed un'inspirazione nella prospettiva
di ricomposizione del pubblico. Amore inteso come apertura verso l'altro, il
diverso da sé, e di conseguenza "indicatore di metodo" per
la comprensione di public. Amore come luogo di perdita dell'ego, per rintracciare
nell'ignoto dello spazio oltre i nostri confini, la possibilità della
condivisione. Amore come principio di integrazione, come chiave per far succedere
piuttosto che ostacolare. Amore come dinamica intrinseca che consente di vedere
la vita come un campo di relazioni dove com-prenderci e ri-conoscerci nel cammino
verso un comune intento che, grazie alle rispettive diversità, possa
esplicitarsi nella sua inclusività. Le monadi sono intoccabili, non
si contaminano, sono i contributi, cioé "questo uscire da sé per
raggiungere l'altro" il seme della relazione. La relazione dunque é fuori
di noi, attivata dall'impulso integrativo dell'amore e in questo essere spazio
comune, public, ci garantisce l'autonomia pur facendoci sentire "insiemi".
Questa condizione apre le porte alla creazione e al dispiegarsi involontario
di una energia che ci trasforma in testimoni di ciò che avviene attraverso
noi. La condizione dell' arte. Un'arte che non é più di osservazione
e decostruzione della realtà ma piuttosto di coinvolgimento e responsabilità per
la ricostruzione. L' imperativo é la partecipazione attiva, la responsabilità di
quanto per-formiamo, nel riconoscimento della natura public dell'artista. Lontani
dal paradigma osservatore/osservato ristabiliamo così la tensione della
reciprocità, condizione prima della comunicazione e, nella consegna
al processo, trattenuti dall'intento, andiamo verso la ricomposizione della
vita. Così, via Amore, possiamo entrare, per esperienza, per forma,
nella dimensione pubblica come stato di creazione comune. Pubblico diventerebbe
sinonimo di fiducia reciproca, per comune sensibilità condivisa, consentendo
la cooperazione nella produzione di sistemi di valore complessi. Pubblico diventerebbe
il luogo dove esprimere la creatività come motore espressivo e dunque
forma dei nuovi linguaggi e di conseguenza dei nuovi valori. Un luogo dove
non esiterebbe più il bisogno di essere costantemente confortati, riconosciuti,
dal quello a noi più prossimo per bisogno di consenso, ma dove il senso
di libertà farebbe emergere le diversità per organica comprensione
e necessità di espressione.
Symposium on Love
Is Love mankind's motivation to broaden its awareness and to act? Love meant
as openness towards what is other, and different from oneself, and consequently
as a "method pointer" for the understanding of what public means.
Love as loss of self to seek the possibility of sharing in that unknown space
that lies beyond our limits. Love as a principle of integration, as a key to
make things come about rather than obstructing them. Love as a methodology
to activate unity in diversity.
Love as an intrinsic dynamic allows to envision life as a field of relationships.
In that field we com-prehend and re-cognize one another within a common intent
which, owing to our respective differences, can be experienced in its inclusiveness.
The monads are inviolable, do not contaminate one another; contributions (that "going
beyond oneself to reach the other" ) form the seed of the relationship.
Thus the relationship is outside of us, stirred by the integrating impulse
of love, and in this shared, public space, it guarantees our autonomy even
while making us feel "together". That condition is an incentive to
creation and the spontaneous unfolding of an energy that makes us witnesses
to what happens through us. The condition of Art.
An art that no longer implies the observation and deconstruction of reality
but instead involvement and responsibility towards reconstruction. The imperative
is active participation, responsibility for what we per-form, in the acknowledgement
of the public nature of the artist. So, removed from the observer-observed
paradigm, we re-establish the tension of reciprocity, the first condition of
communication, and in entrusting ourselves to the process, guided by the intent,
we progress towards the recomposition of life.